Morire per un ideale di giustizia...
Morire per un ideale di giustizia mi sembra, in primo luogo, un atto di coraggio. Infatti, sacrificare la propria vita per qualcosa che si considera giusto necessita coraggio e determinazione. Nello stesso modo, potrebbe essere qualcosa di meritevole e nobile poiché questo gesto sottintende un carattere determinato e un senso del sacrificio per altrui molto forte. Però, questo sacrificio ha senso unicamente se serve per il futuro, oppure se le azioni di colui che è morto per un suo ideale non sono state vane, se hanno servito a fare avanzare le mentalità o portare alla luce ingiustizie. Per esempio, come è stato illustrato nel film « I cento passi », la morte di Peppino è coraggiosa, meritevole e nobile.
Ciononostante morire per un ideale di giustizia può, nello stesso modo essere qualcosa di terribilmente folle. Perciò è necessario, secondo me, prima di mettere in gioco la sua vita, essere sicuri che valga la pena e poter rimettere questa “giustizia” in dubbio. Nel caso dei kamikaze per esempio, il sacrificio che per loro è necessario es è un atto nobile per la patria, è una cosa terribilmente folle.
Per riassumere, secondo me, morire per un ideale di giustizia è qualcosa di coraggioso e nobile unicamente se lo scopo principale è servire quest’ideale e se il sacrificio della propria vita ha un’utilità, o è servito a qualche cosa.Infatti, morire, per qualsiasi convinzione o incidente resta, per la famiglia o gli amici, una fonte di sofferenza.
Juliette Deli.