Riflessione :
Morire per un ideale di giustizia mi sembra essere qualcosa di coraggioso perché spesso la gente ha paura di esprimere le proprie opinioni : infatti, le opinioni diverse da quelle adottate dalla maggioranza sono rifiutate e burlate. Spesso, le organizzazioni che provocano l’ingiustizia stabiliscono una « legge del silenzio » : quelli che le criticano pubblicamente sono catturati e possono essere uccisi. Per esempio, Peppino Impastato è stato vittima dell’omertà, la legge del silenzio della mafia : ha criticato quest’istituzione apertamente dicendo che « voleva controllarli da vicino », quindi è stato trovato morto prima di avere potuto agire. Inoltre, i paesi dove non c’è giustizia hanno spesso una polizia speciale per uccidere quelli che si vogliono ribellare. Bisogna avere il coraggio di ribellarsi, quello che manca a molta gente, soprattutto quando c’è pericolo di morte. Per questo, quelli che muoiono difendendo la giustizia e la libertà devono essere considerati come degli eroi : dando la loro vita, hanno aiutato altre persone ad uscire dall’ingiustizia. Ma, in alcuni casi, questo sacrificio può essere considerato come folle perché è inutile : Peppino è morto per la giustizia contro la mafia ma non è riuscito a fermarla. Nel caso in cui l’ingiustizia non è stata fermata, quelli che sono morti per questa lotta hanno perso la loro vita inutilmente, ma è impossibile prevedere se il sacrificio sarà utile : c’è sempre il rischio di morire inutilmente, come quelli che si sono ribellati contro un governo troppo potente, sono morti e invece il nuovo governo è peggiore del primo. Dunque il sacrificio della vita per la giustizia può essere terribilmente folle, ma è sempre coraggioso, meritevole e nobile.
Kévin Mercier.