La collega...
Stordita dal vento glaciale, avanzava a mala pena. L’agenda della collega accuratamente nascosta nel suo cappotto come se fosse un oggetto di un valore inestimabile, cercava disperatamente una cabina telefonica. Aveva appena scoperto un’informazione che di sicuro avrebbe dato una svolta all’indagine sull’omicidio della sua collega Bianca, e non vedeva l’ora di informare la polizia. Eccola, all’angolo della strada, la cabina telefonica. Si precipita all’interno, riparandosi così dal freddo. Con un rumore metallico fece cadere le monete nel telefono e digitò in fretta il numero presente sul biglietto da visita che il commissario gli dette il giorno prima durante l’interrogatorio.
Dopo qualche secondo rispose la voce rauca del commissario :
- Commissario Marco Rossi, buongiorno !
- Buongiorno commissario ! Sono la collega dell’insegnante del Fibonacci trovata strangolata e avrei... Il commissario non gli diede il tempo di finire.
- Signora ! Che cosa posso fare per lei ?
- Avrei informazioni che penso primordiali per l’indagine. Devo parlarne con lei il più presto possibile. Vediamoci al bar Rosso tra dieci minuti, la aspetto lì.
E riattaccò con una brutalità che le era sconosciuta. Il cuore le batteva forte e aveva la strana impressione di aver riuscito qualcosa di buono. Di certo non era un sentimento comune per lei, per di più da quando Bianca era diventata la sua collega, il suo corpo spettacolare ricordandole ogni giorno quello che non era... In ogni caso, non poteva certo restare piantata lì, nella cabina telefonica immaginando il passato, a costo di cadere in depressione. Aprì quindi la porta della cabina e si diresse quasi correndo al bar Rosso dove era convenuto l’appuntamento. Era a appena duecento metri dal luogo dove si trovava. Si sedette quindi, ordinando una cioccolata calda, per aspettare il commissario. Dieci minuti dopo, eccolo che arrivava, attraversando la strada a passo pesante. Si sedette accanto a lei e accese una sigaretta.
- Bene signora, di cosa voleva parlarmi ?
- È una cosa importante, primordiale, commissario, ho trovato l’agenda della signora De Lenchantin...
- L’agenda ?! Ma come ? Ho messo tutti i miei uomini nella ricerca dell’agenda e lei l’ha trovata ?!
- Sì, la morte della mia collega è stata una cosa drammatica per me, ho deciso di indagare dalla mia parte. L’agenda si trovava nella casa di campagna della signora, me ne aveva parlato un paio di volte e sono quindi andata a curiosare da quelle parti. L’agenda si trovava nel comodino del letto...
- Bene ! La ringrazio molto, benché non sono sicuro che lei abbia il diritto di introdursi nelle case altrui ma sono pronto a chiudere gli occhi questa volta. Questo caso mi annoia e vorrei chiuderlo in fretta...
- allora, mi permetta di svelarle il contenuto di questa preziosa agenda.
- Ma prego !
- Lei sa che prima di morire si è recata in centro con la macchina del cugino, non è così ?
- Certo !
- Bene, a quell’ora, sulla sua agenda è scritto che doveva fare qualche compera.
- Per questo non c’è problema, abbiamo ritrovato abiti appena comprati nel bagagliaio.
- Però, la parte interessante è che, dopo questo shopping, la signora De Lenchantin aveva un appuntamento con il direttore del Fibonacci ! Sull’agenda è scritto : “Giorgio R. Dir”. Era l’ex marito di mia sorella, conosco il suo nome, Giorgio Russo, e le posso assicurare che non è stato indifferente all’arrivo della professoressa...
- Bene... lei ha fatto un eccellente lavoro !
- Prego... Tenga le lascio l’agenda !
- Grazie di tutto signora, se ha nuove informazioni riguardo l’indagine, telefoni, sarà di un aiuto prezioso ! Arrivederci !
- Arrivederci !
Finalmente si era levata questo peso... Non sapendo più cosa fare né cosa cercare, pensò che era tempo di godersi un bel bagno caldo a casa sua e, trotterellando, si diresse verso casa.
Caroline Deli